No bicicletta, no party.

Dopo poche ore ad Amsterdam ci si rende conto che la bicicletta effettivamente non è solo comoda, ma essenziale. Come si legge ovunque i mezzi pubblici sono molto efficienti, ma il prezzo è un vero deterrente. Forse tra qualche mese capirò perché anche con la tessera si ha diritto solo a tariffe speciali e non ad un vero abbonamento. Per il momento dopo dieci anni di annuale ATM la logica mi sfugge. 

Così mi sono impegnata a ricercare una bici usata con cui scorrazzare. L’opzione internet era senz’altro la più economica ma l’idea di scorrere un’infinità di annunci in olandese non mi allettava, così dopo varie ricerche online mi sono incamminata. 

Negozi di bici ce ne sono praticamente ad ogni angolo. La scelta è ampia, ma solo se si ha un buon budget. Diciamo che per una bici nuova si parte dai 200€, per una usata dai 150€. Quindi dopo aver scandagliato il quartiere invano mi sono diretta negli altri 3-4 posti che mi ero appuntata.

In pieno centro trovo il negozio perfetto. Quasi non ci credo quando vedo i prezzi e la qualità delle bici. Ma l’entusiasmo dura poco. Guardo le bici disponibili e mi sembrano “altine”, le provo e… Niente da fare se come me si è sotto il metro e settanta le opzioni disponibili diventano veramente poche. E in questo caso nulle.

Allora mi restava un’ultima cartuccia. Il mercato. E lì tra un centinaio di bici, trovo l’unica e sottolineo l’unica 26″. Mia!!

Sorvolo sulla contrattazione i finti sconti e la difficoltà a farmi fare una ricevuta. Sono uscita da lì con la mia bicicletta usata, tutta accessoriata. 

Ora impiegherò i prossimi giorni ad abituarmi al freno a contropedale. Per il momento prego di trovare i semafori verdi e di non investire nessuno. 

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